Due milioni e mezzo di euro, quasi 5 miliardi di vecchie lire, da destinare a una campagna contro l’omofobia, per convincere chi «segue uno stile di vita religioso più ortodosso» della «normalità » dell’omosessualità.
      Li investirà dal 2008 al 2011 il governo olandese, che nei giorni scorsi ha annunciato il finanziamento.
      Dunque, chi segue uno stile di vita religiosamente «ortodosso» dovrà essere catechizzato e convinto che non c’è nulla di male o di riprovevole nel comportamento omosessuale.
      Ronald Plasterk, dallo scorso febbraio ministro dell’Educazione, proveniente da una famiglia cattolica (1), presentando il progetto ha ammesso che gli omosessuali godono in Olanda degli stessi diritti di qualsiasi altro cittadino, ma ha spiegato che «dal punto di vista sociale l’accettazione dell’omosessualità non è così automatica soprattutto presso alcune minoranze etniche o presso persone che seguono stili di vita religiosamente ortodossi».

(1) Ovviamente non bisogna mai dimenticare che c'è cattolico e Cattolico, cattolico-modernista e Cattolico-Tradizionalista: il primo non è un vero cattolico, il secondo sì. Nel nostro caso, ovviamente, Plasterk non è un vero cattolico: fa parte di quella genia di politici che ingiustamente si dicono cattolici e si servono della religione per il loro comodo, per il loro interesse: si dicono cattolici e poi convivono da divorziati, da pubblici peccatori; cattolici e fanno leggi anticattoliche; cattolici e programmano "Grandi fratelli"; cattolici e diffondono scandalo a piene mani.....

      Nel mirino del governo sono innanzitutto i giovani musulmani, nelle scuole, nelle palestre e nelle associazioni. Ma è evidente che anche qualche cattolico potrebbe rientrare nelle categorie «a rischio», come chiunque altro abbia nel suo subconscio qualche obiezione alle pubbliche manifestazioni di omosessualità.
      L’attivista gay Franc van Dalen, presidente nazionale dei gruppi gay olandesi (Federazione delle associazioni per l’integrazione dell’omosessualità in Olanda), ha ricordato che un recente sondaggio tra la popolazione del suo Paese ha dimostrato che il 48% dei cittadini (2) rimane scioccato nel vedere due uomini che si baciano e che questa percentuale sale al 75 fra gli immigrati.
      L’Olanda è stato il primo Paese al mondo a istituire il matrimonio tra persone dello stesso sesso (3) e a consentire a due partner gay di adottare un bambino.
       Il governo olandese, ha spiegato il ministro per l’Aiuto allo sviluppo olandese, Bert Koenders, «promuoverà al massimo l’uguaglianza dei diritti per i gay (4), e su ciò non si discute». Per questo sono state date istruzioni agli ambasciatori di aumentare le pressioni nei confronti di quelle nazioni che criminalizzano l’omosessualità. Dalle dichiarazioni dei ministri olandesi, si comprende però chiaramente che l’obiettivo della campagna non sono i diritti dei gay, quanto il tentativo di convincere chi ha sull’omosessualità opinioni diverse – in base a credenze religiose – per «rieducarli» (5).

(2) Una tale altissima percentuale dovrebbe spingere governanti normali ad ovvie conclusioni, invece programmano di spedere cinque miliardi per convincerci che il brutto è bello, che l'orripilante è gradevole... Se certi governanti mettessero uguale impegno nel diffondere il bene, steremmo tutti molto meglio!

(3) Come si può chiamare "matrimonio" un'unione sterile, inutile e scandalosa?! Poveri bambini affidati a mamme e papà che tali non sono!

(4) Come si può parlare di uguali diritti tra esseri del tutto diversi?!

(5) Noi, da buoni Cattolici, sui gay la penseremo sempre come la Sacra Scrittura insegna: le leggi degli uomini non possono nulla contro quella di Dio!

      «Usare denaro pubblico per questo tipo di campagne –dichiara al Giornale Carlo Casini, parlamentare europeo, docente di diritti umani e di bioetica, presidente del Movimento per la vita italiano– mi sembra qualcosa che si avvicina al totalitarismo (6). Oggi si dibatte molto sulla possibilità che hanno i governi di influenzare gli stili di vita dei loro cittadini, ad esempio con campagne per una corretta alimentazione o contro il fumo. Io mi domando –continua Casini– se non vi sia da parte dei governi una responsabilità precisa (7) nel promuovere campagne per il rispetto dei diritti umani, primo fra tutti quello alla vita, dal suo concepimento al suo fine naturale».
      «Nessuno vuole negare diritti agli omosessuali (8), (??? Ndr) che in quanto persone godono degli stessi diritti di tutti i cittadini. Ma i rapporti tra di loro, la loro compagnia, non è qualcosa che abbia un pubblico interesse. L’interesse pubblico, come sancito nella Dichiarazione dei diritti umani, è rappresentato dalla famiglia, nucleo fondamentale della società. I gay non possono pretendere che i loro privati legami affettivi diventino di pubblico interesse. Il caso olandese, va oltre. Oltre il Grande Fratello di orwelliana memoria: si pretende di colpire (9), di “rieducare” chi la pensa diversamente sull’omosessualità!».

(Da il Giornale del 15 dicembre 2007)

(6) Noi diremmo che è peggiore del totalitarismo!

(7) La responsabilità c'è ed è gravissima, e superiore a quella dello scandalo pubblico: qui il peccato lo si vuole imporre per legge!

(8) E perché no? Non facciamo di tutti i diritti un fascio, bisogna distinguere...

(9) Più esattamente: si pretende di criminalizzare chi la pensa diversamente sull'omosessualità!